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Premettendo che sono due specie di crostacei differenti, sfatiamo il mito per il quale spesso, l’astice venga considerato il maschio dell’aragosta. Per distinguere l’aragosta da un’astice basta osservare le chele che sono presenti solo in questo ultimo.

 

ASTICE

L’astice, invece, è di colore marrone scuro ma può assumere anche tonalità bluastra. E’ diffusa nel Mare del Nord e Mediterraneo. Vive nelle profondità che vanno dai 50 ai 150 metri. Può raggiungere il mezzo metro di lunghezza, ma gli esemplari comuni misurano dai 30 ai 40 cm.

Meno pescato di quello americano, l’astice europeo è ritenuto migliore dal punto di vista della qualità delle sue carni. La pesca viene effettuata nel suo habitat naturale, usando nasse (apposite reti a forma di barile o campana). Le esche più usate per questo tipo di pesca sono pezzi di polpo o seppia ma anche scarti di pesce. Attualmente vengono pescate circa 2000 tonnellate di astice all’anno.

Gli astici sono caratterizzati da una polpa ricca di proteine dall’alto valore biologico e sono completamente privi di carboidrati. Contengono pochi lipidi e proprio per questo sono il cibo ideale da usare nelle diete dimagranti e per chi segue un regime alimentare contro il diabete.

Presentano però un alto quantitativo di colesterolo.
Gli astici sono ricchi di Sali minerali preziosi come il potassio e il fosforo e sono ricchi anche di vitamine. Questo crostaceo può causare allergie quindi il suo consumo è sconsigliato durante la gravidanza, nella fase di allattamento e non può essere dato a bambini in fase di svezzamento. Nel tempo si è cercato di creare degli allevamenti di questo crostaceo in modo tale da ottimizzare la pesca ma tutto ciò è stato reso impossibile a causa delle loro aggressive abitudini territoriali: quando gli astici colonizzano un fondale marino spesso poi lo occupano per tutto il resto della loro vita.

L’astice ha carni pregiate, apprezzate per il loro sapore raffinato. La ricetta più diffusa sono le linguine all’astice. Questo può essere inoltre cucinato anche alla catalana accompagnato da pomodoro e cipolla oppure può essere bollito in acqua salata e servito in insalate di patate e pomodori pachino e condito con una vinagrette lievemente speziata.
Si può preparare l’astice anche lasciando macerare la sua polpa cruda, per qualche ora, nel succo di limone e poi va servito in tavola assieme ad insalate di stagione e ad un bicchiere di vino bianco freddo e preferibilmente mosso.

 

ARAGOSTA

L’aragosta vive ed è diffusa nel Mediterraneo e nell’Atlantico. La pesca avviene soprattutto in Canada,paese che attualmente gestisce più della metà della fornitura mondiale di aragoste.

Può arrivare a pesare 8 Kg anche se molto raramente. Non ha chele e durante la crescita, che dura per tutto il suo arco vitale, cambia carapace svariate volte. Si pensa che possa vivere addirittura fino ad 80 anni. Si nutre di spugne, vermi marini e crostacei, di dimensioni più piccole, sia vivi che morti. Non è un animale solitario: di solito, infatti, si aggrega, formando gruppi anche molto numerosi.

L’Aragosta ha una carne ricca di proteine ma con un basso apporto calorico. Questo crostaceo fornisce, molte vitamine, calcio, potassio e fosforo: il suo consumo permette l’assunzione di sostanze ottimali e genuine per il nostro organismo. Indicata per ogni tipo di dieta, l’aragosta ha un bassissimo livello di colesterolo ed un altissimo contenuto di acidi grassi Omega 3, che riducono il rischio di infarto e proteggono il sistema cardiovascolare.

E’ opinione diffusa che i crostacei, se immersi vivi in acqua bollente, non sentano dolore. Uno studio eseguito in Norvegia nel 2013, mostra il contrario: i salti ed i movimenti che fanno quando sono nell’acqua bollente sono proprio riflessi di una reale percezione del dolore. Per questo, è un metodo che sta però scomparendo perché considerato cruento per l’animale.

Fra le ricette più diffuse, troviamo il risotto all’aragosta oppure aragosta bollita accompagnata da triti di erbette aromatiche con verdure cotte o crude. Una delle ricette più classiche è quella nella quale questo crostaceo viene insaporito da un sugo molto semplice, a base di pomodoro, vino bianco e prezzemolo. Ma l’aragosta è ottima anche alla griglia, accompagnata da salse come la maionese o da un battuto di aglio, olio e limone.

 

 

 

 

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