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L’oceano rappresenta il nostro più grande patrimonio mondiale. Se non inizieremo a preoccuparcene con cognizione di causa, finiremo per perdere la nostra primaria fonte di vita.

La tutela dei mari e degli oceani è infatti stata inserita tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile da parte delle Nazioni Unite ma, attualmente, si trova agli ultimi posti tra le priorità mondiali.

Dalla conservazione e dall’utilizzo sostenibile dei mari dipende la sopravvivenza di miliardi di esseri viventi. Il pesce è una risorsa alimentare essenziale: che sia allevato o pescato, rappresenta una ricca fonte di proteine, vitamine, sali minerali, zinco, acidi grassi eccetera. Inoltre, rappresenta circa il 20% dell’apporto medio pro-capite di proteine per almeno 3 miliardi di persone.

Non solo le specie marine ma anche gli stessi oceani forniscono quotidianamente una enorme serie di beni e di servizi essenziali sia per il benessere della nostra salute che della qualità della vita.

È molto importante tenere presente che gli oceani forniscono circa il 50% dell’ossigeno che respiriamo e che rappresentano il più grande serbatoio di origine naturale di anidride carbonica della Terra. Ma non solo, sono gli oceani e i mari a svolgere il ruolo di termoregolazione del clima del nostro pianeta e a proteggerci da condizioni meteorologiche estreme.

fauna marina

Nonostante ciascun individuo sia a conoscenza del ruolo primario che i mari e gli oceani e le specie marine che li abitano svolgano, sembra che questo valore non venga del tutto compreso e valorizzato dalla nostra società. Per quale motivo? Purtroppo, ancora oggi, sembra che solamente coloro che sono in diretto contatto con tali risorse, comprendano realisticamente il bisogno di conservare e tutelare mari e oceani.

Per di più, sono proprio i settori industriali a produrre le peggiori forme di inquinamento che si riversano tutte nei mari. Non parliamo solo di plastiche che si stanno trasformando in vere e proprie isole sterminando così la fauna marina, ma anche di emissioni di gas clima alteranti come la CO2. Come se non bastasse, l’uso di fertilizzanti e concimi che – attraverso i corsi di acqua come fiumi o laghi, si riversano nei mari, causano l’eutrofizzazione delle zone marine.

Non è solo un diritto ma è soprattutto un dovere comune prendere coscienza della tutela degli oceani e contribuire, anche con piccole risorse, a trovare delle soluzioni adeguate a migliorare la sostenibilità degli oceani, oceani dai quali ogni forma di vita sulla Terra dipende.

 

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